Foto di FRANCO CICCHINI |
Foto di FRANCO CICCHINI |
La
storica manifestazione del 13 aprile a Pescara per respingere lo
sciagurato progetto di trasformare l’Abruzzo in distretto petrolchimico
snaturandone le sue autentiche e genuine vocazioni rappresenta un punto di
non ritorno. Mai si era vista una cosa del genere nella nostra regione e
probabilmente, su questo argomento, mai in tutta Italia.
Da
questa data in poi nessuno potrà più fare il furbo, soprattutto chi ha il
potere di decidere: politici, ministri, funzionari e amministratori vari. Se
non dovessero tenere in considerazione la volontà popolare espressa in maniera
così chiara e massiccia saranno considerati traditori delle popolazioni che
rappresentano e trattati di conseguenza.
Il
tempo è scaduto: non siamo più in grado di tollerare politici, tecnici e
funzionari sordi, incapaci e ignoranti se non corrotti. Da sabato 13 aprile
gli Abruzzesi sono molto più forti ma saranno sempre meno gentili con chi li
prende in giro.
Come
al solito Lanciano e l’intera area frentana hanno risposto alla grande
all’appello, dopo anni di
partecipazione e mobilitazione intensive sull’argomento: Nuovo Senso Civico
ha organizzato l’unico treno speciale della regione con 1000 partecipanti a
bordo di ogni età, ma tutti carichi, determinati e perfino festanti. Oltre
al treno sono partiti da qui 6 pullman (di cui 2 di NSC) e moltissime macchine
private.
Il
corteo colorato e civilissimo è purtroppo stato colpevolmente intralciato
dall’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale di Pescara che ne ha di fatto
ostacolato lo svolgimento: durante
tutto il tragitto non abbiamo personalmente visto neanche un vigile urbano in
strada, dalle traverse non bloccate arrivavano continuamente auto private e
incredibilmente durante il passaggio lungo Corso Vittorio Emanuele c’è stato un
via-vai continuo di decine di pullman che hanno messo seriamente in pericolo
l’incolumità dei manifestanti. Per non parlare delle auto in sosta lungo il
percorso e dello scippo da parte di un mercatino di Piazza Salotto che doveva
essere lo spazio finale della giornata: una cosa insensata, mai vista in
occasioni del genere, una vera e propria VERGOGNA.
In
conclusione lanciamo un avvertimeno finale a tutta la classe politica,
abruzzese e no: se entro pochissimo tempo non verrà cancellata non solo
la vergogna di Ombrina Mare ma l’intero scellerato progetto di trasfigurare
l’Abruzzo in distretto minerario la nostra mobilitazione riprenderà più forte
di prima, in forme sempre più incisive, sicuramente civili ma pressanti e senza
sconti per nessuno.
NON VI DAREMO TREGUA FINCHE’ I NEMICI DELL’ABRUZZO E I LORO COMPLICI
VISIBILI E NASCOSTI NON VERRANNO ALLONTANATI PER SEMPRE DALLA NOSTRA SPLENDIDA
REGIONE.
MARE E TERRE SENZA TRIVELLE!
Nuovo Senso Civico
Movimento spontaneo di Cittadini Abruzzesi
(Ah, dimenticavamo: Gianni Chiodi il timido NON C'ERA!)
(Ah, dimenticavamo: Gianni Chiodi il timido NON C'ERA!)
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