giovedì 25 aprile 2013

OMBRINA MARE & CO.: NON FAREMO LA FINE DELL'ORSO!



La triste vicenda dell'orso marsicano investito e ucciso in autostrada è emblematica della nostra attuale situazione e ci spinge a lanciare un avvertimento a tutti i nemici dell'Abruzzo travestiti da politici, amministratori, funzionari, tecnici, imprenditori, azionisti, fiancheggiatori o semplici cittadini indifferenti: STATE CERTI CHE NON RIUSCIRETE A FARCI FARE LA FINE DEL POVERO ORSO E SARETE VOI A DOVER SCAPPARE DALLA NOSTRA REGIONE!
 
Ci sono due ultime notizie abbastanza sconfortanti ma che devono avere l'unico effetto di farci raddoppiare gli sforzi e lanciare una mobilitazione permanente fino al raggiungimento dello scopo: 
  • la prima è che il 3 aprile scorso, anticipando la storica manifestazione di Pescara (ma non crediamo che sarebbe cambiato l'orientamento anche dopo), la commissione VIA del Ministero dell'Ambiente ha ribadito il proprio parere favorevole a Ombrina nonostante il tardivo e contrastato parere espresso dalla Regione Abruzzo attraverso il sempre troppo "timido" (su questo argomento) Gianni Chiodi (leggi l'articolo qui da Primadanoi.it);
  • la seconda è che sempre nei primi giorni del mese è stato dato un altro permesso di ricerca alla compagnia irlandese Petroceltic (concessione "Turchese") per l'esplorazione petrolifera tra Pescara ed Ortona su circa 475 km. quadrati di mare per mezzo delle temibili navi "air gun" (leggi l'articolo qui).
Questa vergogna significa CALPESTARE LA VOLONTA' POPOLARE, FAVORIRE GLI INTERESSI DI POCHI A DANNO DEL BENE DI TUTTI, FREGARSENE DEL VOLERE COMUNE PER IL PROPRIO BIECO TORNACONTO PERSONALE.
Altro che scoraggiati: TUTTO QUESTO NON LO PERMETTEREMO!
Sugli idrocarburi nel mare d'Abruzzo rimandiamo all'appendice a fine post che fornisce una panoramica esaustiva dell'attuale situazione e che può essere molto utile per capire di cosa stiamo parlando (e rischiando).
Per quanto riguarda il tanto sollecitato CHE FARE?  ci sono diverse strade che vanno tutte ugualmente praticate:
  1. LA VIA "LEGALE": analizzare approfonditamente tutti i passaggi  degli iter autorizzativi che, come ci hanno ben spiegato diversi esperti, presentano spesso delle evidenti lacune o vere e proprie omissioni sulle quali si può fare leva per eventuali ricorsi giudiziari;
  2. LA VIA "POLITICA": se non vogliono avere un'ulteriore "batosta" i parlamentari eletti in Abruzzo e i politici locali non possono pensare di cavarsela con la "passerella" alla manifestazione di Pescara. Devono attivarsi concretamente per far pressione su Parlamento e prossimo Governo per abolire subito il famigerato articolo 35 del decreto "Crescitalia" del 22/6/12 che ha rimesso in moto Ombrina e tutti i vecchi procedimenti autorizzatori e concessori e per ottenere con procedimenti legislativi adeguati la cancellazione definitiva dell'Abruzzo quale distretto minerario;
  3. LA VIA DELLA "MOBILITAZIONE PERMANENTE" a tutti i livelli: è quella che ci compete in prima persona. Dobbiamo operare con tutti i mezzi e le idee a disposizione per tenere sempre alto il livello di attenzione su questo argomento di importanza vitale per il presente ed il futuro non solo dell'Abruzzo. Ognuno deve fare la sua parte, piccola o grande che sia, per non rendersi complice dello scempio all'orizzonte, senza delegare ad altri per scaricarsi la coscienza.  
Andiamo ripetendo ovunque che esistono anche i soprusi legali e se non fermiamo la "democrazia delle trivelle" questi dilagheranno dappertutto, in terra e in mare, finendo per travolgerci come il povero orso in autostrada.

APPENDICE

Stato degli interventi in idrocarburi nel mare abruzzese (settembre 2012 con aggiornamenti).

PROSPEZIONE

La Spectrum Geo lmt.  ha presentato istanza , il 20.01.2011, per sottoporre a prospezione una fascia di mare larga più o meno 50 km e distante 12-18 miglia dalla costa, che, in Abruzzo, passa per Martinsicuro fermandosi a S. Salvo (più di 4000 kmq).  La domanda è alla VIA ministeriale; la Conferenza di Servizi si è tenuta senza colpo ferire: le amministrazioni non sembrano essersi date alcun ruolo. Nel caso avessero apportato un silenzio-assenso o un assenso esplicito, le amministrazioni non avrebbero titolo a ricorrere a loro nome. (Ad aprile 2013 la decisione è stata rinviata sia dalla commissione VIA regionale che dalla Commissione plenaria nazionale.)

RICERCA.       Permessi in vigore.

Nel mare teatino sono in vigore 4 permessi:
        1)BR 268 RG, appoggiato sulla costa tra Francavilla ed Ortona, adiacente a sud del titolo d 496 BR EL ed ad ovest del titolo d 495 BR EL e in testa a VegaOil (60%) e Petroceltic (40%). L’attività programmata non ha superato la VIA ministeriale ed è stata sospesa in attesa dell’esito del ricorso al TAR dei titolari. Copre 126,58 kmq.
        2)BR 269 GC, appoggiato sulla costa fra Ortona e Torino di Sangro e coprente 271,25 kmq. Il 27.04.2012 ha ottenuto un decreto di proroga fino al 5.05.2015.  per consentire alla titolare MedOil di risolvere le difficoltà della concessione d 30 BC MD “Ombrina 2”. L’istanza non è stata sottoposta ad alcuna verifica di compatibilità legale, normativa ed ambientale e ad alcuna consultazione pubblica: il permesso occupa tutta la costa dei “trabocchi”.
       3)BR 270 EL, al largo di Ortona e adiacente alla 269 costiera, si trova immediatamente ad ovest del titolo 495 della stessa Petroceltic e si estende per 144.5 kmq. Il permesso è stato rilasciato con decreto del 15.06.2012., dopo un preavviso di rigetto ai sensi del D. Lgsl. 128/2010, una riperimetrazione, il parere positivo di tutti, fra cui la capitaneria di porto di Ortona e, pur in mancato intervento, le amministrazioni locali in conferenza di servizi. È consentita la tecnica “air-gun”.
       4)BR 271 EL, di 327,10 kmq e adiacente al 270, ancora Petroceltic, rilasciato con decreto del 15.06.2012. Ha la stessa storia del precedente 270, con l’aggiunta del parere favorevole anche della Capitaneria di Porto di Termoli. Le amministrazioni non hanno espresso alcuna incompatibilità, nonostante ponta Aderci e il Parco della Costa Teatina.

                       Istanze di Permessi.

Si trovano in itinere le istanze seguenti, tutte di Petroceltic:
        d 492 BR EL, poco al largo fra Francavilla e Ortona per 144,5 kmq; dopo un preavviso di rigetto il 18.10.2010 ex 128/2010 (“prestigiacomo”), è stata riattivata con riperimetrazione il 31.12.2010 e, dal 17.05.2012, è in fase di Conferenza di Servizi.
        d 494 BR EL, di 373,7 kmq fra Vasto e le Tremiti; è in fase di VIA al ministero, ove ha ricevuto pareri negativi dalle isole e dal Molise; per sfuggire ai pareri negativi pugliesi è stata riperimetrata il 31.01.2011. 
        d 495 BR EL, di 165 kmq fra Ortona e Torino di Sangro.; aveva ricevuto parere positivo con prescrizioni dai beni culturali, ma parere negativo dal min. dell’ambiente. Con la riperimetrazione del 12.11.2010 è stata rimessa in itinere VIA.
        d 505 BR EL, di 729,7 kmq tra Francavilla ed Ortona; dopo un preavviso di rigetto, è tornata in Conferenza di Servizi mediante la presentazione da parte della titolare dei verbali del TAR.
        d 507 BR EL, di 474 kmq poco al largo di Francavilla: per superare la VIA è stata riperimetrata il 31.12.2010, ma è stata anche richiesta una riduzione di area, che è tuttora sottoposta al vaglio delle amministrazioni.

       A nome Petroceltic e fino a poco tempo fa, erano depositate altre 5 istanze per permessi, denominati d 493-496-497-498-499 BR EL , di cui è sparita traccia dal sito ministeriale. In particolare, il 499 si adagiava sulla spiaggia fra Torino di S. e punta Aderci.

CONCESSIONI di COLTIVAZIONE:    istanze

       Nel 1988 l’Agip presentò istanza per la concessione d 26 BC AG, di 58,48 kmq proprio di fronte alla costa dei “trabocchi” tra Ortona e Fossacesia. L’Agip è stata, dopo molti anni, costretta ad una riperimetrazione contro la quale è ricorsa al TAR.
       L’istanza di MedOil  d 30 BC MD di 109,2 kmq fra Ortona e Rocca s.Giovanni., ha ricevuto un preavviso di rigetto al quale MedOil si è opposta verso il ministero dello Sv. Econ., preannunciando ricorso. L’istanza è all’interno del permesso 269, artificialmente prorogato per permetterle di avanzare (Ombrina 2).

                              Concessioni in Vigore

         1)BC 5 AS : 98,35 kmq sulla spiaggia di Silvi e davanti a Pineto, ora in contraddizione stridente con le posteriori protezioni del Cerrano. Senza alcuna obiezione amministrativa, ha ottenuto una proroga di dubbia legittimità fino a 40 anni (12.11.2014). Si articola su 5 piattaforme che raccolgono 6 pozzi in produzione e 2 ormai non eroganti.
         2)BC 8 LF: la famosa Rospo Mare a olio, fra Vasto e le isole Tremiti, di 369,62 kmq in mano a Edison ed Eni. Conferita a Elf il 9.03.1978, è stata prorogata in dubbia legittimità fino a 40 anni (9.03.2018). Si articola su 5 piattaforme fra cui la famigerata galleggiante Alba Marina e le rimangono 29 pozzi in produzione + 2 non eroganti.
         3)BC 1 LF: S. Stefano Mare, fra Torino di Sangro e Vasto fin  sulla battigia, per 93,19 kmq in testa a Edison e  a Gas Plus. Pur mantenendo vive 5 piattaforme, ha ormai un solo pozzo in bassa produzione e ben 6 non più eroganti. Ciò nonostante è stata prorogata fino agli inauditi 45 anni (27.08.2015) in funzione di appoggio e servizio per altre iniziative in area.
         4)BC 9 AS: 262,86 kmq tra Pineto e Alba Adriatica, in testa ad Adriatica Idrocarburi ed Edison, ha una sola piattaforma con soli 2 pozzi produttivi e 4 ormai non eroganti. Manco a dirlo ha ottenuto una proroga fino a 40 anni /20.11.2018).
         5)BC 10 AS: 216,85 kmq fra Roseto degli Abruzzi e Martinsicuro, in testa ai medesimi padroni con 2 piattaforme, 11 pozzi in produzione e 14 non eroganti. In proroga fino a 40 anni (27.05.2020).

     Con questo, il quadro in mare è tratteggiato a sufficienza: esso pone in evidenza la facilità con cui il pubblico interessato viene tenuto fuori da ogni “consultazione pubblica” e le amministrazioni vengono appecoronate mediante inconsapevoli pareri e sfuggenti Conferenze di Servizi. Mette pure in evidenza l'acquiescenza sia delle amministrazioni che del pubblico interessato a pratiche di consenso senza neanche tentare di entrare nel merito, né procedurale né sostanziale: nessuno sembra percepire rischi HSE (salute-sicurezza-ambiente).   

(TG)

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