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mercoledì 9 febbraio 2011
BUONANOTTE ALIAS MONTEBELLO SUL SANGRO
Qualche tempo fa, ho deciso di andare a farmi un giro in moto per raggiungere Buonanotte, un paesino dell’alto Sangro, al quale hanno cambiato il nome in Montebello, con grosso rammarico da parte di quelli come me che dove possibile nei nomi leggono anche suggestioni e bellezza.
Sapevo che l’ideatore del progetto di Santo Stafano di Sessanio, il signor Daniele Kilgren, aveva poggiato gli occhi su Buonanotte per trasformarla in un “albergo diffuso” come ha fatto nello stupendo borgo mediceo dell’aquilano.
Dalla realizzazione del restauro, nel giro di pochi anni, Santo Stefano di Sessanio ha visto incrementare il proprio turismo da percentuali irrilevanti a numeri che fanno impallidire.
Un paesino che stava rischiando l’abbandono è resuscitato per l’intervento di un imprenditore illuminato: il signor Daniele Kilgren per l’appunto.
Raggiunto il paesino che non avevo mai visitato prima ho capito perché gli occhi dell’illumunato si erano poggiati su Buonanotte.
La sua zona più antica e alta è completamente abbandonata e diroccata e si affaccia sulla valle del Sangro con un panorama che incanta.
L’accesso all’intera area è interdetto perché a rischio di crolli.
Ma ero andato per vedere e quindi senza troppa fatica mi sono introdotto nel borgo antico.
Ritrovandomi, nel giro di pochi istanti, a provare un’emozione fortissima quando ho capito cosa potrebbe diventare se Kilgren continuasse ad usare la sua bacchetta magica.
Non ero andato lì con innocenza.
Ero andato lì perché sotto gli occhi del futuribile turista di Buonanotte da qui a qualche mese potrebbe sorgere (nell’ambito di un progetto più che avviato solo in attesa della VIA della Regione Abruzzo) un’impressionante raffineria di gas noto come progetto Colle Santo ad opera della Forest Oil.
Parlando con un abitante del paesino ho scoperto che il signor Daniele Kilgren aveva già acquistato gli immobili del borgo antico, aveva cominciato i lavori, che successivamente, a detta del mio affabile interlocutore, ben consapevole delle conseguenze positive della bacchetta magica dell’illuminato, sono stati inspiegabilmente interrotti.
Ero andato per toccare con mano, se di esempi da noi mancano, il totale livello di imbarbarimento dei nostri amministratori e delle nostre classi dirigenti.
Non so e non posso sapere perché il signor Daniele Kilgren ha interrotto i lavori ma se uno più uno fa due posso almeno supporre che forse il suo meraviglioso progetto è in leggero contrasto con l’altro, appena un po’ meno conservativo, appena un po’ più invasivo, appena un po’ più scellerato, appena un po’ più criminale.
Caro Paolo Primavera, perché non prende esempio dal signor Daniele Kilgren, indirizzando i “suoi” imprenditori verso uno sviluppo contraddistinto da un minimo di onestà intellettuale, piuttosto che organizzare demoniache cordate per sbloccare a vantaggio delle vostre tasche gli iter delle concessioni di ricerca e di coltivazione di idrocarburi?
Caro Gianni Chiodi, cosa decide per noi, l’inizio di un percorso che contempli l’opportunità di uno sviluppo compatibile con la nostra storia e coerente con l’unica enorme ricchezza di cui disponiamo in Abruzzo, LA NATURA, oppure, per noi, ha decretato l’inizio di un calvario che ci vedrà trasformati a titolo definitivo in cittadini di serie B, attraverso il depauperamento dell’unica ricchezza di cui disponiamo e per cui ci invidiano in tutto il mondo?
Non si può stare col piede in due scarpe: o siamo DISTRETTO MINERARIO o siamo REGIONE VERDE D’EUROPA!
Orlando Volpe
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