Il Consorzio Italiano Biogas,
raccoglie grossi produttori oltre alle principali aziende costruttrici di
impianti. E' quindi una vera lobby del biogas incubata nel'ambito di
Confagricoltura che ha una propria associazione di categoria Agrienergia
(con Gattoni presidente). L'azienda Gattoni è una grande azienda del lodigiano
che è entrata nel 2008 nel business del biogas. Azienda molto influente
nell'ambito dell'Unione agricoltori di Milano e Lodi. Con il comunicato del 31
ottobre la lobby manifesta per la prima volta un po' di insofferenza. Sinora la
strategia verso le "polemiche" era stata il silenzio. Le proteste e
le critiche venivano ignorate sperando che così si rimarcasse la loro totale
ininfluenza. Con Capalbio le cose cambiamo. Ci sono dei vip che entrano nel
movimento (prima era solo Petrini che parlava contro il biogas), arriva un
professore tedesco, c'è Margherita Buy, arriva Striscia la notizia.
E la lobby speculativa accusa il
colpo.
Pensano che la compiacenza della
quasi totalità dei media nazionali (di proprietà di società e personaggi spesso
direttamente implicati nel business speculativo delle biomasse) sia
sufficiente. Sufficiente a far pensare che il movimento contro le biomasse
insostenibili sia solo espressione di sindrome nimby paesana, sufficiente a
bloccare le notizie dalla Germania, dall'Europoa, dagli Usa che parlano di
prossimo freno alle bioenergie insostenibili, di verifica della loro influenza
sull'effetto serra, di stop alla sottrazione di terre per la produzione di
cibo. La scommessa del movimento (che si è dato una prima struttura
organizzativa con il coordinamento nazionale Terre Nostre) è di riuscire a farsi
visibile a costringere i media della speculazione finanziaria a parlare delle
centinaia di comitati che si stanno muovendo contro la grande biotruffa.
martedì 6 novembre 2012
Fonte: Coordinamento Terre Nostre
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