martedì 6 novembre 2012

I signori della biotruffa sono "seccati"




Il Consorzio Italiano Biogas, raccoglie grossi produttori oltre alle principali aziende costruttrici di impianti. E' quindi una vera lobby del biogas incubata nel'ambito di Confagricoltura che ha una propria associazione di categoria Agrienergia (con Gattoni presidente). L'azienda Gattoni è una grande azienda del lodigiano che è entrata nel 2008 nel business del biogas. Azienda molto influente nell'ambito dell'Unione agricoltori di Milano e Lodi. Con il comunicato del 31 ottobre la lobby manifesta per la prima volta un po' di insofferenza. Sinora la strategia verso le "polemiche" era stata il silenzio. Le proteste e le critiche venivano ignorate sperando che così si rimarcasse la loro totale ininfluenza. Con Capalbio le cose cambiamo. Ci sono dei vip che entrano nel movimento (prima era solo Petrini che parlava contro il biogas), arriva un professore tedesco, c'è Margherita Buy, arriva Striscia la notizia.
E la lobby speculativa accusa il colpo. 
Pensano che la compiacenza della quasi totalità dei media nazionali (di proprietà di società e personaggi spesso direttamente implicati nel business speculativo delle biomasse) sia sufficiente. Sufficiente a far pensare che il movimento contro le biomasse insostenibili sia solo espressione di sindrome nimby paesana, sufficiente a bloccare le notizie dalla Germania, dall'Europoa, dagli Usa che parlano di prossimo freno alle bioenergie insostenibili, di verifica della loro influenza sull'effetto serra, di stop alla sottrazione di terre per la produzione di cibo. La scommessa del movimento (che si è dato una prima struttura organizzativa con il coordinamento  nazionale Terre Nostre) è di riuscire a farsi visibile a costringere i media della speculazione finanziaria a parlare delle centinaia di comitati che si stanno muovendo contro la grande biotruffa.

martedì 6 novembre 2012

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