Il Presidente Chiodi, dopo essersi confrontato con il Ministero dello Sviluppo economico e a quello dell’Ambiente, ha annunciato di aver trovato lo strumento giuridico capace di bloccare in Abruzzo la ricerca e l’estrazione di idrocarburi e di risolvere perciò ogni conflitto tra Stato e Regione: esso si chiama “intesa”.
Senonché tale strumento è sempre esistito nella legislazione italiana e consiste nella possibilità per lo Stato di rilasciare permessi per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi solo “d’intesa” con la Regione.
Quindi, come si vede, il Presidente Chiodi ha scoperto …..l’acqua calda.
La verità è che finora sono stati rilasciati centinaia di permessi, senza che la Regione abbia mai fatto uso delle sue prerogative. Solo una volta la Regione si è attivata, e questo è avvenuto per il Centro Oli di Ortona, per il quale ha manifestato il proprio assenso.
In realtà non c’è bisogno di fare nessuna LEGGE PARTICOLARE per salvaguardare la nostra Regione dal petrolio.
Basterebbe fare riferimento a tutte le leggi nazionali vigenti in materia Intesa Stato-Regione secondo il Codice dell’Ambiente sono tante e anche abbastanza restrittive.
Ad esempio la legge 334 del 2000 Art. 18 (Legge Seveso) che legifera sulle competenze regionali in merito alla prevenzione degli incidenti.
Ad esempio la Legge Marzano del 2004 Comma 4 che stabilisce competenze per le regioni applicabili anche in mare.
Ad esempio la Legge 106 del 2009 che da competenze specifiche alle regioni in materia sanitaria utili anche per le emissioni in mare.
Ad esempio l’infinita possibilità in relazione alla geologia (sismicità ecc.) vedi Enciclopedia TRECCANI sugli idrocarburi.
Ad esempio la revoca di tutti i permessi di ricerca ed estrazione di idrocarburi prevista dalla legge del 9 gennaio 1991, n. 9 (art. 6, comma 11 e art. 9, comma 2), per gravi motivi ambientali..
Proprio per queste ragioni abbiamo raccolto e stiamo ancora raccogliendo decine di migliaia di firme di abruzzesi per chiedere tale revoca: si tratta di un provvedimento che può e deve chiedere lo stesso governo regionale, il quale potrà dire di aver fatto il suo dovere solo quando l’abbia ottenuto. Cosa può e dovrebbe fare la Regione?
Ad esempio un piano per le acque.
Ad esempio un piano per i rifiuti pericolosi e da idrocarburi.
Ad esempio un nuovo piano di tutela della salute (VIS).
Ad esempio applicare la Legge Caramanico sulla qualità dell’aria
Molte delle leggi nazionali sono più efficaci se la regione è dotata di questi strumenti che la maggior parte delle altre regioni da anni hanno messo in campo.
Non possiamo dire no semplicemente perché questo non ci piace, ma possiamo dire no perché non vengono rispettate leggi e le normative.
Certo qualcuno potrebbe obbiettare “ma se poi le rispettassero veramente come potremmo impedirgli di deturpare il nostro territorio?”
Semplice, non potremmo.
Ma allo stato attuale se rispettassero tutte le leggi vigenti il nostro petrolio non sarebbe più conveniente e le stesse ditte petrolifere abbandonerebbero la nostra Regione.
Forse tra trenta quaranta anni il nostro petrolio diventerà vitale per la nostra nazione o forse no.
Speriamo che allora tecniche estrattive, di raffinazione e politici più attenti renderanno possibile prelevare il nostro BITUME.
Speriamo di no, ma in caso di carestia anche la cicoria potrebbe trasformarsi in un piatto prelibato. Ai posteri l’ardua sentenza.
Tutte le istanze da noi verificate una per una, vecchie e nuove non rispettano la legge, se la Regione volesse da domani potrebbe mettere in riga i petrolieri.
Insomma quello messo in campo da Chiodi è il solito tentativo di spargere fumo al fine di allentare la pressione dell’opinione pubblica.
5 commenti:
Povero Gianni Chiodi, presidente per caso della regione Abruzzo, la più grande discarica abusiva d'Italia, la regione più petrolizzata. La storia con lui sarà clemente: lo dimenticherà!
Povero Gianni Chiodi, presidente per caso della più grande discarica abusiva d'Italia. La storia con lui sarà clemente: lo dimenticherà!
Se Chiodi e i suoi compari pensa di mettercelo in quel posto ha fatto male i suoi conti.
La lotta vera è ancora latente, Chiodi si sta impengando per animarla
Chi sa, forse la magistratura sarà meno clemente e non se lo dimenticherà. Come dire: tutti nella storia e nella vita posson essere illuminati dalle luci della ribalta.
Anche Gianni Chiodi Presidente per caso della Regione Abruzzo, Regione Verde Marcio d'Europa.
Siamo alla farsa. Il presidente della regione non conosce gli strumenti base della gestione del territorio e il presidente degli industriali non sa neppure quello che dice. A sentire lui in questi 60 anni in Abruzzo non c'è stato nessun incidente per le attività petrolifere; ma se siamo pieni di pozzi petroliferi perché gli abruzzesi sono sempre più poveri e più disoccupati? La verità è che l'Abruzzo è sotto attacco, dalla insipienza della sua classe politica e imprenditoriale.
Chiodi & Primavera sono proprio una accoppiata di comici che purtroppo fanno piangere.
Posta un commento